Il figlio di Susan, Zach, un ragazzo solitario e introverso, compie un gesto inaspettato e incomprensibile: getta una testa di maiale surgelata dentro una moschea. La comunità mussulmana di Shirley Falls, nel Maine, composta in massima parte da rifugiati somali, rimane sconvolta dall'accaduto, mentre Susan non sa capacitarsi del comportamento del figlio e si attacca al telefono per chiedere aiuto a suo fratello Jim, avvocato di successo a New York. Jim però sta partendo per le vacanze con la moglie, e tocca all'altro fratello, Bob, andare ad aiutare Susan. Bob, uomo buono e mite, abituato ad essere trattato malissimo sia da Jim che da Susan, porta da una vita sulle spalle un carico terribile: la morte del padre, che ha causato involontariamente quando aveva solo quattro anni. Bob, abbandonato dalla moglie di cui è ancora innamorato, si è lasciato andare e cerca troppo spesso consolazione nell'alcol.
Sembra di intuire un triste finale già dalle prime pagine, ma non è così: il romanzo si chiuderà invece con un totale ribaltamento di ruoli e un bellissimo messaggio di speranza, riconciliazione e perdono.
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