mercoledì 22 gennaio 2014

Il sergente nella neve - Mario Rigoni Stern

Dopo aver visto in tv l'intervista in bianco e nero di Paolini a Rigoni Stern mi è venuta voglia di rileggere questo libro che non prendevo in mano dagli anni della scuola.
Durante la ritirata in Russia, dopo un combattimento, Rigoni entra in un'isba dove trova dei soldati russi intenti a mangiare: rimane impietrito, ma una donna gli porge un piatto di minestra, così si siede a tavola e mangiano tutti insieme: "Così è successo questo fatto. Ora non lo trovo affatto strano, a pensarvi, ma naturale di quella naturalezza che una volta dev'esserci stata tra gli uomini. Dopo la prima sorpresa tutti i miei gesti furono naturali, non sentivo nessun timore, né alcun desiderio di difendermi o di offendere. Era una cosa molto semplice. Anche i russi erano come me, lo sentivo. In quell'isba si era creata tra me e i soldati russi, e le donne e i bambini un'armonia che non era un armistizio. Era qualcosa di molto di più del rispetto che gli animali della foresta hanno l'uno per l'altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato degli uomini a saper restare uomini. Chissà dove saranno ora quei soldati, quelle donne, quei bambini. Io spero che la guerra li abbia risparmiati tutti. Finché saremo vivi ci ricorderemo, tutti quanti eravamo, come ci siamo comportati. I bambini specialmente. Se questo è successo una volta potrà tornare a succedere. Potrà succedere, voglio dire, a innumerevoli altri uomini e diventare un costume, un modo di vivere."

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