Patria, nata durante la Rivoluzione cubana, ha ricevuto questo nome simbolico dai genitori che hanno creduto nel Che Guevara, in Fidel Castro e nella possibilità, per il loro paese, di una vita diversa e più giusta. Patria (che nel frattempo ha cambiato nome ed è diventata Yocandra, la musa di un poeta da lei ribattezzato 'il traditore' perché sistematicamente infedele) ha trent'anni ed è perfettamente consapevole di tutto quello che non ha funzionato: del razionamento delle derrate alimentari, ma anche della luce e dell'acqua, degli amici che partono (e la abbandonano) alla ricerca di una vita migliore, di una quotidianità che si trascina senza la prospettiva di un cambiamento. La sua vita sentimentale è al centro di questo racconto: divisa tra due uomini, il traditore e il nichilista, cerca una strada per esprimere l'intollerabile frustrazione dei sogni infranti in un paese la cui selvaggia bellezza non finisce mai di meravigliare.
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