venerdì 20 luglio 2012

Panino al prosciutto - Charles Bukowski

Henry Chinaski è un ragazzo che cresce nell'America degli anni '30, devastata dalla crisi economica e dalla disoccupazione. Intorno a lui, uomini, ragazzi e animali appaiono abbrutiti, incattiviti dalla miseria, dallo squallore, dalla mancanza di prospettive. Henry non ha amici; compagni di scuola e vicini di casa cambiano spesso perché i padri si trasferiscono, inseguendo un lavoro sempre più difficile da trovare. Il padre lo riempie di botte, la madre è una figura sullo sfondo; Henry viene aggredito da una violenta forma d'acne che lo rende ancora più insicuro e solitario. L'amore per i libri, i primi tentativi di scrittura, la scoperta della possibilità di annegare qualsiasi malessere nell'alcol lo salveranno dall'apatia e dalla rinuncia. Come in 'Post Office', Bukowski scrive con levità e ironia; i suoi dialoghi, le sue descrizioni, le osservazioni di Henry, smaliziato e ingenuo allo stesso tempo, sono irresistibili. La sensibilità e l'intimo candore di questo ragazzo, che non riesce a indurirsi in un 'epoca che annichilisce ogni speranza, lasciano il segno, più di una scazzottata, o di una sbronza micidiale.

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